Il lago di BRAIES: un regno FATATO incastonato nella natura – Tra EMOZIONI, bellezza INFINITA e un’antica LEGGENDA

Tu: “Ti stavo aspettando”

Io: “Lo so, eccomi qui”

Tu: “Sei pronta a entrare nel Regno dei Fanes?”

Io: “Pronta…”

Tu: “Bene. Alleggerisci mente e cuore, lascia fuori tutto il resto, fatti avvolgere dalle sensazioni…Ora prendimi per mano, io sarò accanto a te, passo passo…”

 

Forza anche voi…

 

Chiudete gli occhi.

Li avete chiusi? Respirate profondamente. Inspirate, espirate. Sentite l’odore dei pini, del bosco e del muschio? Il lieve sciabordio dell’acqua sulla riva, il rumore di un ruscello in lontananza, tremolii che assomigliano a quelli dell’animo. Il cinguettio nascosto tra i rami poco sopra le vostre teste.

I passi lenti sul sentiero di sassolini e radici invadenti.

Lo sguardo che cattura una bellezza disarmante che arriva dritta al cuore, accarezza quei riflessi che creano un dipinto meraviglioso sulla superficie di questo specchio d’acqua color smeraldo. La luce delle prime ore del giorno è poesia, cambia ogni secondo, ad ogni nuovo passo, col sole che fa capolino dai merletti delle vette che custodiscono questo luogo speciale.

I sensi sono a mille e una tavolozza di emozioni mi travolge, lo stupore è continuo e un sorriso mi si dipinge sulle labbra. Il cuore diventa leggero.

 

E’ pura magia…La sentite la magia che bussa al vostro cuore? ♥️

 

Non è semplice trasmettervi tutta quella che ho avvertito io e il bellissimo miscuglio di emozioni provate davanti a questo paradiso delle Dolomiti. Provo a trasportarvi là con me…

 

 

Il sentiero intorno al lago: passeggiando in un antico regno perduto immerso nella natura

Il lago appare avvolto nella bruma, incorniciato dagli abeti e dalle montagne maestose. Le rive ancora deserte. La cima della Croda del Becco inghiottita dalle nuvole basse.

Le montagne. Loro ricambiano lo sguardo, maestose, imponenti e magnifiche. “La Montagna parla, l’uomo saggio ascolta”, avrebbe detto il naturalista scozzese John Muir.

Le barche a remi in legno sono ormeggiate in fila sotto la palafitta. Quella palafitta ancora “addormentata”, così suggestiva da non poter fare a meno di immortalarla in mille fotografie. Qui i primi avventori sono già in fila.

Me li lascio alle spalle e continuo a camminare. E’ come essere in bilico tra due mondi…ogni tanto torno alla “realtà” inquadro e scatto. Cerco di cogliere quello che vede la mia anima e non solo gli occhi. Imprimo ricordi.

Intorno a me, forme sinuose di rami attorcigliati, quasi avvinghiati in un abbraccio senza fine, verde acceso che si incontra con l’acqua fredda e limpida. La baia a nord è immersa in un folto bosco di conifere. Ogni scorcio è meraviglia *-*

Sulle rive di un lago si sogna spesso di essere presi per mano da un folletto, uno gnomo, una fata o semplicemente da un amico o dalla persona amata. Fabry è accanto a me, altrettanto rapito. Ma ci sei anche tu, che mi spingi a proseguire, a scoprire di più.

La parte orientale del sentiero che stiamo percorrendo, è la più selvaggia. Quella che ho preferito. Quella più lontana da tutto. Di tanto in tanto il sentiero si allontana dalla riva, ma le acque color smeraldo fanno sempre capolino tra gli alberi.

Ad un tratto il sentiero si arrampica sulla montagna. Diviene più stretto. E’ scavato nella ripida parete rocciosa che scende a picco nelle acque limpide.Un dolce sali scendi, scalini in legno, suggestivi punti panoramici tra cui spuntano comode panchine per concedersi una sosta in tutta tranquillità.

Lo scenario che si presenta ai miei occhi sembra essere uscito da una fiaba.

Compare un cancelletto in legno con un simpatico cartello: il disegno di una mucca con la scritta “Vorsicht!”, attenzione! Sorrido divertita.

Uno dei tanti scorci che colpisce è quello dove, da lontano, può apparire come una cascata, e invece sono pietre bianche che scivolano dalla montagna fino alla spiaggia e poi fino alla riva. Qui scende anche il timido letto di un fiume che alimenta in parte il lago e che nei mesi estivi è quasi un rivolo tra le rocce. Di nuovo il suono dell’acqua che scorre…

La pace.

Suono di campanacci. Lungo il sentiero incontriamo tre mucche che camminano accanto a noi come nulla fosse, occhi dolci, camminata lenta e dinoccolata. Muggiti. Come a chiamarsi a vicenda. La mano si muove. Sfioro la nuova amica. Il suo muso si avvicina, si lascia accarezzare. La tenerezza! Il mio cuore di bimba fa le capriole.

Intanto si susseguono altre prospettive. Altre vedute spettacolari *_*

Raggiungiamo le ampie spiagge sulla sponda sud del lago sovrastate dall’imponente Croda del Becco. L’acqua è meno profonda, sempre trasparente. Gelida. Il panorama ancora diverso.

In cielo giochi di nuvole che si rincorrono.

Altri campanacci, altri muggiti. Un altro gruppo di mucche si avvicina all’acqua…faccette buffe.

Le barche ora punteggiano il lago, il chiacchiericcio è più fitto. Gente. E’ come risvegliarsi. Tu ti stai congedando. Lo so. Ancora un breve tratto, quello più affollato, e mi congederò anch’io  ♥️

Da te si cercano e si trovano colori meravigliosi, ci si immerge in tutte le tue sfumature di verde, si sente tutto il potere della natura, si percepisce quell’alone di mistero che rimanda a un regno perduto. Forse solo nascosto ai più…

C’è chi ti chiama semplicemente lago, ma sei molto di più, hai i tuoi poteri magici: basta guardarti per tornare ad amare il mondo intero.

A sudëi Braies. Arrivederci.

M.

 

 

La leggenda del Regno dei Fanes

A proposito di magia, sul lago si narra della leggenda del Regno dei Fanes, una popolazione di selvaggi custodi del lago. Si narra che, prima che si formasse il lago, le montagne di Braies erano ricche di oro e pietre preziose. Qui vivevano alcuni selvaggi buoni d’animo che passavano le loro giornate alla ricerca di questi materiali. Quando alcuni pastori che venivano dalla valle decisero di far pascolare le loro mandrie su queste montagne, entrarono in contatto con i selvaggi che in segno di pace regalarono loro qualcuno di questi oggetti.

I pastori estasiati da tanta ricchezza iniziarono a rubare quante più pietre possibili. Nonostante il tentativo dei selvaggi di farli desistere, questi continuarono imperterriti a saccheggiare queste terre. I selvaggi, per difendere il loro tesoro dall’avarizia dei pastori, decisero di proteggerlo aprendo le fonti sotterranee che lo inghiottirono dando vita al lago di Braies, che inizialmente fu chiamato il Lago Selvaggio (Wildsee), sbarrando loro l’accesso alla valle.

L’acqua erose l’oro e attraversò le pietre preziose dando al lago di Braies il colore intenso che vediamo oggi.

Si dice che il popolo dei Fanes continua ancora oggi a proteggere il suo reame dagli abissi del lago e l’antica leggenda ladina racconta che nelle notti di luna piena, Dolasilla e la sorella Lujanta, le sue principesse, escano dalla porta della Croda del Becco (non a caso denominata Sas dla Porta in ladino) su un’imbarcazione. Attendono che uno squillo di trombe annunci la rinascita del loro regno perduto…

 

Lo sapevate che….

  • Il Lago di Braies non si è sempre chiamato così. Nei secoli ha cambiato diversi nomi, fino ad arrivare all’attuale nome italiano solamente nel 1940. Nel 1296 ad esempio si chiamava Hünz an den Se, per poi cambiare nel 1330 in Praxersee e nel 1400 in See in Prags. Nel 1620 ha ricevuto il nome di Pragsersee che ha mantenuto fino al 1885, quando venne chiamato Pragser Wildsee. Quest’ultimo nome è associato oggi al suo nome italiano.

 

  • L’Hotel Lago di Braies, imponente costruzione sulle rive del Lago, fu inaugurato il 20 luglio 1899 e rappresenta una delle prime opere pionieristiche del turismo sudtirolese (di seguito trovate l’approfondimento sull’Hotel e sulla cappella).

 

  • Il sentiero fu creato già nel 1910, al prezzo di 6000 corone di allora. La sua creazione fu finanziata dagli ospiti e dai proprietari dell’Hotel “Pragser Wildsee”, che qui organizzavano giochi, lotterie e balli che servirono a finanziarne la realizzazione.

 

  • Il Maso Lechnerhof è stato il primo maso didattico in Alto Adige?

 

  • Il Lago di Braies è uno dei set principali della serie tv “Un passo dal cielo“ con Terence Hill andata in onda su Rai 1? Sicuramente voi sì, io fino a poco prima di partire no 😛
  • Nella serie televisiva il lago si chiama Lago di San Candido, che però nella realtà non esiste.

 

  • Che in inverno sul lago viene praticato il curling?

 

  • “Il regno dei Fanes” è un racconto mitologico-leggendario dei Ladini delle Dolomiti. Strutturato come un ciclo epico, oggi è conosciuto principalmente nella versione romanzata di Karl Felix Wolff, del 1932. Fino ad allora il materiale era stato tramandato oralmente dalle popolazioni ladine. Questa leggenda rientra nelle saghe dell’Alto Adige di cui la popolazione dei Fanes è protagonista.

 

  • Al lago di Braies NON è possibile fare il bagno!
  • Diversamente da quanto accade (purtroppo!) e da quanto si legge spesso, qui vige il divieto di balneazione, non solo perché le acque sono veramente gelide, ma anche perché il lago si trova all’interno di un parco naturale tutelato dall’UNESCO. Ricordate: il Lago di Braies è splendido, ma non è necessario farci il bagno per goderselo! E’ sempre bene porsi con un comportamento rispettoso nei confronti di un ecosistema come questo e nei confronti della natura in generale!

 

 

La chiesetta dedicata alla Madonna

Questa cappella, dedicata alla Divina Madre Dolorosa (Marienkapelle), fu voluta dalla famiglia Hellensteiner (proprietaria dell’albergo). La madre dell’albergatore desiderava un luogo dove pregare e dove poter far pregare i clienti e i dipendenti dell’hotel, così nel 1904 la piccola chiesa venne costruita su di un progetto di un architetto viennese e consacrata il 3 luglio 1904.

Qui si recò a pregare anche l’arciduca Francesco Ferdinando, erede al trono austro-ungarico, poco prima del suo assassinio a Sarajevo il 28 Giugno 1914, causa scatenante della Prima Guerra Mondiale.

La cappella è diventata anche il luogo di culto degli alpinisti prima delle proprie avventure, grazie alla sua posizione a pochi passi dalle montagne.

 

Lo storico Hotel Lago di Braies

Sulla sponda settentrionale si trova lo storico Hotel Lago di Braies (Hotel Pragser Wildsee), posto sotto tutela delle Belle Arti. Questo hotel fu inaugurato il 10 Luglio 1899 e fu costruito da Eduard Hellensteiner su consiglio della madre Emma Frau, allora proprietaria dell’Hotel Aquila Nera di Villabassa. Nel 2013 ha ricevuto il titolo di “Albergo Storico dell’Anno del Trentino Alto Adige”.

L’hotel è stato teatro anche di uno degli ultimi episodi della Seconda Guerra Mondiale avvenuti in Italia quando, a fine Aprile del 1945, le SS vi portarono 141 prigionieri illustri provenienti dal campo di concentramento di Dachau. Vennero liberati solamente il 4 Maggio del 1945, quando arrivò in zona la prima pattuglia americana.

 

E ora aprite gli occhi, siamo tornati  ♥️

E voi siete stati al lago di Braies? In quale stagione? Raccontatemi 😀

 

 

 

 

 

Info pratiche

Dove

La Perla delle Dolomiti, come viene chiamato il lago di Braies, si trova in Val Pusteria, in provincia di Bolzano, all’interno del Parco Naturale Fanes-Sennes-Braies a 1496 di altezza, circondato dalle cime della Croda Rossa, della Croda del Becco (in tedesco Seekofel o Cul de ra Badessa in ladino) e del Grande Apostolo che lo custodiscono gelosamente.

Uno dei luoghi più belli delle Dolomiti, insieme alle Tre Cime di Lavaredo.

Il lago si formò quando gigantesche torri di roccia precipitarono dal Sasso del Signore fino a valle sbarrando il rio Braies e creando così questo bacino naturale.

Meta montana tra le più frequentate e note, da qualche tempo ha subito un’invasione di visitatori e per questo l’amministrazione comunale ha deciso di proteggere la zona, patrimonio di tutti.

 

Come arrivare

In auto prendere l’Autostrada del Bennero (A22) e prendere l’uscita di Bressanone Nord/Val Pusteria. Allo svincolo dovrete poi seguire le indicazioni per Brunico percorrendo la Strada Statale 49. Continuate sulla strada e, tra i paesi di Monguelfo e Villabassa, si prende lo svincolo per la Val di Braies. Dopo aver passato i pittoreschi villaggi di Ferrara (Schmieden) e San Vito (St. Veit), si giunge fino alle rive del lago.

Consiglio spassionato

Visitatelo di mattina presto per godervelo in totale solitudine, godervi il silenzio e quel senso di pace che è in grado di regalare. Da metà mattina solitamente inizia ad affollarsi e gli schiamazzi della gente potrebbero rovinare un po’ la magia che invece troverete all’alba.

Arrivate non più tardi delle 8:00, meglio se riuscite ad essere lì per le 7:00 come abbiamo fatto noi.

 

Parcheggio

Una volta giunti al lago di Braies si potrà parcheggiare la propria auto nell’area sosta 3 (P3), a pochi passi da lago e dallo storico l’Hotel Pragser Wildsee che vi si affaccia.

Nelle immediate vicinanze del lago sono presenti tre parcheggi a pagamento: P1, P2 e P3. L’area di sosta P3 si trova a pochi passi da lago e dallo storico l’Hotel Pragser Wildsee. Sicuramente il più comodo e quello che si riempie prima.

La tariffa minima per le automobili è di 6€ per le prime 3 ore, con supplemento di €0,80 per ogni ora successiva, oppure 10€ per l’intera giornata. Munitevi di monetine e contanti perché è l’unica modalità per poter pagare i parcheggi.

Chi arriva in camper può o sostare in uno dei 3 camping presenti nel raggio di 3 km, o sostare nelle zone P1 e P2 che si trovano a circa 500 metri dal lago pagando una quota di 20€ (non frazionabile e valida per le prime 24 ore).

 

Per prenotare e pagare il parcheggio online, soluzione che vi garantirà di poter accedere al lago a prescindere dall’eventuale blocco del traffico, potete consultare questo sito. Vi saranno richiesti indirizzo e-mail targa del vostro veicolo ed ovviamente il giorno in cui intendete visitare il Lago di Braies. Da notare che è possibile acquistare online soltanto un biglietto giornaliero presso il parcheggio P3 al costo di 10€.

Ulteriori informazioni le trovate qui: www.braies.bz

 

Limitazioni di accesso alla strada in estate

Per tutelare la natura nel Parco Naturale Fanes-Sennes-Braies e per i problemi legati al traffico, d’estate la strada dalla frazione Ferrara fino al Lago di Braies rimane chiusa al traffico dalle ore 10:00 fino alle 15:00. Da qui potete prendere l’autobus di linea 442 o il servizio navetta Monguelfo/Lago di Braies (linea 439) al costo di € 3 che vi condurrà al lago. Potete dare un’occhiata agli orari su questo sito. In alternativa potete fare una piacevole passeggiata di circa 1 ora e mezza lungo il Sentiero 1, dedicato a Viktor Wolf Edler von Glanvell, che vi porterà fino al lago.

 

Bus-navetta da prenotare online: l’alternativa è viaggiare sui bus-navetta che dai comuni di Monguelfo (linea 439) e Dobbiaco (linea 442) arrivano al Lago di Braies. Il biglietto dell’autobus va prenotato e pagato in anticipo online (attenzione che si esauriscono in fretta), indicando nell’apposito form il numero di persone e gli animali da trasportare, la fermata, e l’orario di partenza. Per il ritorno, basta esibire il biglietto dell’andata già pagato.

Se i posti sulle navette non dovessero essere più disponibili, non sarà più possibile accedere al lago con i mezzi pubblici. Ma si potrà sempre arrivare al Lago di Braies a piedi o in bicicletta.

Costi attuali: a/r adulti 10€, bambini da 6 a 14 anni 6€, biglietto famiglia (2 aduliti e 4 bambini) 25€, quattrozampe 6€, gratuito per i bambini inferiori ai 6 anni.

 

Giro del Lago di Braies

Imperdibile! Seguite il sentiero di circa 3.5 chilometri che ne segue il perimetro e che permette di ammirarlo praticamente da qualsiasi angolazione. Una sorpresa continua!

Il giro del lago di Braies è un percorso molto semplice, che richiede mediamente un’ora e mezza due ore (dipende anche da quante volte vi fermerete per fare foto! E ne farete una valanga! 😉 ).

La parte occidentale del percorso, sul lato occidentale del lago, è pianeggiante, alla portata di tutti, accessibile anche con passeggini o carrozzine. Nella sua parte orientale il sentiero è più stretto con diversi saliscendi e qualche scalinata in legno.

 

Andare in barca sul lago di Braies

All’inizio del sentiero, su una palafitta (sì quella famosa) sopra le acque limpide, troverete un noleggio barche. Qui le barche, realizzate a mano, possono essere noleggiate per una gita in barca su uno dei più bei laghi di montagna dell’Alto Adige.

Ogni imbarcazione ha una capienza di 4 persone ed il prezzo è di 19€ per trenta minuti o di 29€ per un’ora. Il noleggio è attivo da maggio ad ottobre con orari che vanno dalle 8:30 alle 19:00 a luglio ed agosto e dalle 10:00 alle 17:00 negli altri mesi.

Per ulteriori info visitate il sito www.la-palafitta.com

 

Parco Naturale Fanes – Senes – Braies

Il Parco Naturale Fanes-Senes-Braies ha una superficie di oltre 25 mila ettari ed è uno dei più estesi dell’Alto Adige. Il territorio del parco, dichiarato zona protetta nel 1980, si estende in parte sui comuni di Badia, Braies, Dobbiaco, La Valle, Marebbe e Valdaora. Dal 2009 il Parco Naturale Fanes Senes Braies è stato dichiarato dall’Unesco Patrimonio dell’Umanità.

La zona è caratterizzata da fitte foreste, ripide pareti rocciose, dagli altopiani carsici di Fanes e Senes, vasti pascoli e colorati prati di montagna. All’interno del Parco Naturale si trovano magnifici e diversi laghi tra cui il Lago di Braies e il Lago di Dobbiaco.

 

Escursioni al Lago di Braies

Sono tante le escursioni che è possibile fare all’interno del parco. Ve ne segnalo un paio.

Oltre al giro ad anello del lago, la passeggiata più facile è quella che parte dalla sponda sud-occidentale del lago di Braies seguendo il sentiero 19 che, in meno di mezz’ora, permette di arrivare alla Malga Foresta, un grazioso punto di ristoro circondato dai campi, nel quale potrete assaggiare i prodotti gastronomici locali.

L’escursione è accessibile praticamente a tutti, famiglie con bimbi compresi. La malga si trova a 1590 metri di altitudine ed il dislivello dal lago è quindi inferiore ai 100 metri.

Per i più esperti e per chi desidera ammirare il lago da una prospettiva tutta nuova, può affrontare un’ambiziosa escursione della durata di circa sette ore (andata e ritorno) fin sulla Croda del Becco (2.810 metri), da dove si presenta agli escursionisti una spettacolare vista panoramica a picco sul lago.

 

Lago di Braies in inverno

Il Lago di Braies è particolare da vedere anche in inverno quando si ricopre totalmente di una suggestiva coltre di neve e di ghiaccio ed è possibile “camminarci sopra”, sempre con attenzione. Solitamente ho letto che viene organizzato anche un bellissimo Mercatino di Natale.

 

Dove mangiare

Se desiderate mangiare sul lago, potete prenotare un pranzo al ristorante dell’Hotel Lago di Braies per mangiare nella grande sala da pranzo con vista. In alternativa prima di accedere al lago, c’è un baretto che vende cibo e bevande che si possono consumare nei tavoli all’aperto vista lago. O ancora si può pranzare a Malga Foresta, il rifugio con prelibatezze locali raggiungibile tramite il sentiero 19. L’alternativa è fare un pic nic portandosi il pranzo al sacco da casa/hotel.

Non so dirvi come si mangia perché noi non siamo restati per pranzo pensando alla ressa dell’orario di punta. Avevamo già deciso di scappare 😉

 

Abbigliamento

Il Lago di Braies è situato a 1.496 metri d’altezza e incastonato tra alcune delle più belle cime delle Dolomiti, perciò l’abbigliamento deve essere adeguato alla situazione. Indossate abbigliamento comodo e scarpe da trekking e portate con voi uno zaino con un giacca anti vento e una felpa. In estate il sole picchia quindi non dimenticate la crema solare. Durante il periodo invernale copritevi bene, vestendovi a strati senza scordare un giaccone pesante anti vento, guanti, sciarpa, cappello in lana e scarponi da sci.

 

Servizi

I servizi igenici si trovano vicino al capanno nei pressi dell’albergo. Hanno un costo di 1€ a persona e sono custoditi e puliti.

 

 

Spero che questo post – lettera, diverso dal solito, vi abbia trasportato un po’ là con me  ♥️ e che tutte le info e le dritte vi possano essere utili per la vostra passeggiata al lago:)