Oasi della BRUSCHERA

Una splendida oasi 🌿verde e area protetta, proprio qui dietro l’angolo, l’Oasi della Bruschera, Ú uno degli ultimi esempi di foresta allagata della Lombardia e un luogo pieno di calma e, allo stesso tempo, di vita dove passeggiare così vicini alla cittadina di Angera, eppure così lontani.

Un’area protetta, istituita nel luglio 1998 dalla Regione Lombardia, che si dipana tra specchi d’acqua blu e corridoi verdi su una superficie di circa 400 ettari di assoluta quiete e silenzio. Un piccolo gioiello della biodiversità del territorio. Uno di quei sorprendenti angoli semisconosciuti che ti riconciliano col mondo.

Un luogo che amo particolarmente per la pace e l’incanto che sa regalare e per quel sentirsi totalmente abbracciati dalla natura sospesi tra terra e acqua ♥

 

Oasi della Bruschera: la passeggiata

A qualche passo dal parcheggio si trovano i cartelli che indicano l’accesso libero alla riserva:  si prende il sentiero sterrato e lo si segue superando il primo ponticello e poi tenendo la vostra destra al primo bivio fino ad incontrare il cartello che segnala il vero e proprio ingresso.

Ci si inoltra nel verde tra boschi, che in alcuni tratti sembrano foresta, canneti e ponticelli in legno che permettono di attraversare le rogge che alimentano le acque delle paludi costellate qua e là da splendide ninfee. D’estate, inoltre, sarete circondati dai cespugli di Rosa Canina e dal brillante giallo dei fiori del Topinambur.

Nella prima parte del percorso si costeggia il golfo e ci si imbatte in splendidi panorami su Angera e sulla sua Rocca, potrete anche trovare  delle panchine posizionate nei punti che regalano i panorami più suggestivi dove sedervi e ammirare questo “tutto”.

Un territorio ancora incontaminato, dove si passeggia circondati da ontani neri, salici bianchi, robinie e querce 🌳. E dove “incontrare” aironi cinerini, bianchi e rossi, folaghe, svassi, gallinelle d’acqua, cigni, picchi rossi e falchi. E fermarsi ad osservarli, stupiti come bimbi, mentre con i loro piccoli, indisturbati, vivono la loro vita 🐊🐣🊆🐞

Da un punto dell’oasi dove la vegetazione si dirada e si apre una spiaggetta di sassi bianchi,  la spiaggia del “chichiroeu” come Ú chiamata in dialetto, da qui lo sguardo si posa sul lago, su Angera e la sua Rocca e sulla dirimpettaia Arona.

Proseguendo la camminata, sempre costeggiando il lago e i suoi canneti, si arriva alla torretta di legno da cui si può ammirare un’altra ampia zona paludosa. Il luogo perfetto per gli amanti del bird-watching, della fotografia e della natura in generale.

Da qui spesso si scorgono gli aironi cinerini che volteggiano sulla palude che poi planano a terra o si accoccolano su un tronco di un albero e io ci starei ore a guardarli nel loro ambiente naturale perché Ú semplicemente meraviglioso.

Sempre da qui l’ultima volta (recentemente) abbiamo avvistato una stupenda volpe rossa che si aggirava curiosa nella vegetazione. Un regalo inaspettato magnifico ed un’emozione grandissima, di quelle che ti fanno battere il cuore.

Un momento fugace ma così intenso!

Il sentiero continua e consente di aggirare questa palude fino dalla parte opposta dove ci si affaccia su un altro bellissimo scorcio.

E intanto gli aironi gironzolano sopra e poco lontano da voi *_*

 

Ad accompagnarvi per la passeggiata il rumore del vento tra le fronde degli alberi, il canto delle ranocchie, i suoni di folaghe, cigni, svassi e il cinguettio degli uccellini nascosti tra gli alberi.

Pace e incanto dicevo. E una meraviglia infinita *_*

 

L’Isolino Partegora

L’area comprende anche l’Isolino Partegora, sul quale Ú presente, da alcuni anni, una colonia di cormorani. Il nome deriva da “parte” (separa) e “gora“, infatti, esso Ú l’unica isola della parte lombarda del Lago Maggiore e separa due parti del golfo davanti ad Angera. Secondo una leggenda e una cronaca dell’epoca, Sant’Arialdo, un chierico sostenitore della riforma del clero, fu martirizzato proprio qui nel 1066 e un’altra leggenda racconta che vi si rifugiasse la bella principessa Radegonda per nascondersi da un malvagio pretendente.

Costituito prevalentemente da una spiaggia, da fitta vegetazione e da canneti, conserva al suo interno un’edicola, meta di una processione che si svolge in primavera arrivandovi con le barche illuminate.

La minuscola isola Ú pubblica, ma non prevede collegamenti diretti, vi si può accedere solo in barca.

 

Curiosità: tra storia e scienza

Sempre in quest’area paludosa, nel 1776, Alessandro Volta (ospite dell’amica angerese Teresa Castiglioni) studiò il curioso fenomeno dell’“aria infiammabile”: smuovendo i bassi fondali paludosi con l’aiuto di un bastone vide che risalivano bolle, che raccolse in bottiglie. Si accorse poi che quel gas, formatosi dalla decomposizione di animali e vegetali, poteva essere incendiato: Volta aveva scoperto il metano.

 

Quest’area verde racchiude in sé natura incontaminata, storia e leggenda, viste e scorci magnifici e una sensazione di tranquillità che vi invade i sensi ♥

Provare per credere 😉

 

 

Info pratiche

Dove: Ú situata nel territorio del comune di Angera, sulla sponda lombarda del Lago Maggiore.

Come arrivare: da Milano si impiega circa 1 ora percorrendo l’autostrada A8 fino a Gallarate ed al bivio prendere la direzione Gravellona Toce sulla sinistra. L’uscita da tenere presente Ú Sesto Calende-Vergiate e da lì si prosegue per Angera.

Dove parcheggiare: Alla riserva si accede da Via Arena dove Ú possibile parcheggiare in un’ampia area di sosta gratuita. Un po’ più avanti invece c’Ú il parcheggio sterrato vicino ai campi da tennis.

Accesso: libero

E’ possibile visitare l’oasi tutto l’anno, e seconda dei periodi si possono osservare diverse specie di uccelli e di piante. Acoro o Giglio acquatico che fioriscono in tarda primavera, il Topinambur dai gialli fiori in estate. E poi cespugli di Rosa canina, bianche Ninfee e i gialli Carfani.

La riserva della Bruschera, dove periodicamente sono organizzate anche delle visite guidate a cura della Lipu (stiamo per partecipare ad una passeggiata guidata serale e non vediamo l’ora!! 🙂 ) o del Comune di Angera, rientra anche tra le tappe del museo diffuso, un itinerario storico, culturale e paesaggistico che permette ai turisti di scoprire i luoghi più rilevanti e caratteristici della cittadina. Il programma degli eventi ed altre informazioni può essere consultato sul sito del Turismo di Angera.

Il terreno Ú pianeggiante, il percorso non richiede preparazione specifica o sforzi particolari, ed Ú adatto a tutti, grandi e piccini. Il sentiero Ú percorribile a piedi oppure in bicicletta ed Ú ammesso l’ingresso ai cani purché al guinzaglio.

Cosa portare: zaino, macchina fotografica (e binocolo per chi lo avesse), una bottiglietta d’acqua e tanta curiosità.

Si consiglia di indossare calzature e indumenti adatti alle passeggiate (scarpe da trekking o da ginnastica, vestiti comodi e poco appariscenti. Massimo rispetto per la riserva e l’ambiente circostante.

 

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Un abbraccio

Morena